BOLLINI RISPOLVERA IL FORMATO TRASFERTA

E’ la partita più difficile della volata finale. Alberto Bollini ha presentato così la gara che attende quest’oggi la Salernitana a Pisa. Il tecnico granata non ha usato semplici parole di circostanza, perchè i nerazzurri sono un ostacolo arduo da superare e lo dimostra il fatto che abbiano fin qui pareggiato diciassette volte (solo il Latina ha impattato di più, diciotto), subendo pochissimi gol. Il Pisa ha la miglior difesa del campionato, appena ventidue gol subiti, ed in casa è un vero bunker, solo sei le reti concesse agli avversari. Il risvolto della medaglia è che l’attacco toscano punge poco visto che sono appena diciannove – di cui otto in casa – le realizzazioni totali per la compagine di Gattuso, uno che in carriera ha segnato pochissimo perchè dedito ad altre mansioni. Oggi per la Salernitana sarà una partita molto complicata in cui bisognerà miscelare tattica ed agonismo nelle giuste quantità. Bollini ha dato il cambio di rotta alla stagione dei granata da quando è tornato stabilmente al 4-3-3, modulo che, specie in trasferta, consente ai granata di coprire bene il campo rischiando pochissimo in fase difensiva grazie al lavoro svolto dagli esterni. Più operaia e pratica, la Salernitana formato trasferta ha superato indenne le tappe di Benevento e Chiavari, portando a casa ben quattro punti, ed oggi proverà ad allungare la serie positiva a Pisa. Nel tridente Bollini medita di ripresentare Zito, che sembra aver scalzato Improta e Donnarumma, a dimostrazione della volontà del trainer granata di schierare una squadra meno spregiudicata, anche se non rinunciataria. I cambi potrebbero essere determinanti: la Salernitana ha una panchina più lunga di quella su cui difficilmente Gattuso starà seduto anche solo un secondo ed in corso d’opera questo fattore potrebbe fare la differenza. Bollini confida nella conferma di Sprocati sui livelli toccati nelle ultime gare e nel ritorno al gol di Coda, bloccato dai legni contro l’Ascoli, per provare a sfatare il tabù Pisa.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto