DIETRO I GEMELLI DEL GOL… IL VUOTO

La meta e la metà. Il 50% è comunque appannaggio del loro fiuto. Tredici gol sui ventisei totali realizzati della Salernitana nel girone di andata sono stati firmati da Massimo Coda ed Alfredo Donnarumma. I gemelli del gol hanno garantito alla squadra un apporto realizzativo pari alla metà esatta dell’intero fatturato. Numeri pesanti, che tengono la Salernitana a galla per la permanenza in cadetteria avvalorano l’idea che i gemelli del gol non siano semplicemente un valore aggiunto, ma una risorsa imprescindibile per dare sostanza all’attacco e garantire reti e punti pesanti. Sarà anche per questo che l’immediato futuro della Salernitana, come meta campionato, passa dalla conferma dei due attaccanti. Se a fine mercato sarà così, la Salernitana potrà contare su due bomber di primissimo livello per la cadetteria, probabilmente una coppia che nessuno può vantare.

Altro problema è quello di avere una credibile alternativa a loro due. E’ vero che Rosina ha segnato cinque reti, ma l’ex Catania è un fantasista e non uno stoccatore puro. Allo stato attuale la Salernitana è orfana di una punta di scorta in grado, all’occorrenza, di non far rimpiangere i titolari. Improta ha segnato un gol, ma ha giocato più spesso da cursore di fascia che da esterno d’attacco, mentre Caccavallo e Joao Silva non si sono ancora sbloccati. Il primo andrà via, oramai virtualmente già con la maglia del Venezia sulle spalle; il portoghese ha fin qui deluso. Titolare a Cesena e ad Avellino, non ha certo sfruttato al meglio le occasioni che Sannino, prima, e Bollini, poi, hanno inteso concedergli. Il tecnico mantovano lo preferì a Donnarumma nel derby del Partenio, puntando sulla sua fisicità ma rinunciando al fiuto del gol dell’ex Teramo, che sarebbe comunque andato a segno sul finire della gara su calcio di rigore a riprova della sua familiarità con la materia. Joao Silva era stato schierato (al posto di Donnarumma) anche nella ripresa del match col Carpi, con la Salernitana in dieci per l’espulsione di Coda. Anche allora Bollini motivò la sua scelta con l’intenzione di garantirsi più peso in prima linea, ma il portoghese, pur dandosi da fare, non riuscì ad incidere più di tanto. Il bottino massimo per il centravanti lusitano è di sette reti nel Levski Sofia. A Bari sei gol. Da quel momento, più nero che rosa per lui. Nella scorsa stagione ha segnato solo una rete da gennaio in poi con la maglia dell’Avellino. Ingaggiato per rappresentare una valida alternativa a Coda nel ruolo di centravanti, in dieci presenze, per un totale che sfiora i trecento minuti di utilizzo sul rettangolo verde, l’ex Palermo e Bari ha fatto vedere poco o nulla. Urge un bomber di scorta.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta