I TEMPI PROCESSUALI LUNGHI COMPRIMONO I DIRITTI DEI CITTADINI –

I tempi processuali comprimono e cancellano i diritti dei cittadini. Così il presidente della Camera Penale di Salerno Luigi Gargiulo a pochi giorni dalla protesta delle toghe che si sono astenuti dalla udienze per 5 giorni per protestare contro la riforma “giustizialista” ed il blocco della prescrizione al via dal primo gennaio 2020.

In Italia solo un quinto  dei processi penali arriva a sentenza (20,5%). Nel 78,9% dei casi, il procedimento finisce con il rinvio a giudizio. E la durata media di quest’ultimo si attesta intorno ai cinque mesi (154 giorni) per i procedimenti in aula monocratica e quattro (129 giorni) per quelli davanti al tribunale collegiale. Sono alcuni dei principali risultati emersi dalla

nuova indagine sul processo penale in Italia, realizzata dall’Eurispes in collaborazione con l’Unione delle camere penali, e diffusi in occasione di un convegno a Taormina (Messina). Rispetto al 2008, si registra un aumento della percentuale dei rinvii ad altra udienza, ma la durata smisurata dei processi non è legata a rinvii del difensore dell’imputato quanto maggiormente per cause fisiologiche Ed è peggiorata, secondo il rapporto, la situazione anche dei tempi di rinvio a giudizio, più lunghi rispetto al 2008. Maglia nera anche per il foro di Salerno così come commenta ai nostri microfoni il presidente della Camera Penale Gargiulo.

Autore dell'articolo: Barbara Albero