SANT’EUSTACHIO. CAMPETTO O CHIESA? C’E’ CONFUSIONE

Irregolarità o confusione nelle autorizzazioni? Non c’è pace per il quartiere di Sant’Eustachio dove ieri mattina si è aperto un altro rebus da sciogliere. Nell’area del campetto comunale di Piazzetta Salvo D’acquisto inaugurato in primavera dovrebbe essere costruita la nuova sede della chiesa evangelica “spirito e Vita”. Con un vero e proprio calcio si aprirebbe la porta di un cantiere dal momento che l’area secondo quanto emerso ieri mattina sarebbe di proprietà privata e ci sarebbe un progetto, approvato con una delibera del consiglio Comunale di Salerno per costruzione di una chiesa Evangelica.
A scatenare la rabbia dei cittadini dell’area del Casermone è stato l’arrivo ieri mattina di una squadra di operai pronti ad aprire con le ruspe i lavori per la realizzazione della struttura. I residenti ne hanno impedito l’avvio contattando subito gli uffici comunali sostenendo che c’è un disguido. Impossibile immaginare che l’area attrezzata ed inaugurata lo scorso mese di marzo a spese dell’amministrazione comunale possa essere di proprietà privata, perchè se così fosse a che titolo il comune si sarebbe appropriato dell’area senza che nessuno abbia reclamato. ed allora ora è caccia alle autorizzazioni, alle delibere, alle mappe catastali per far chiarezza
L’assessore comunale alle Politiche sociali Nino Savastano si è attivato per chiarire la vicenda che preoccupa i ragazzi del quartiere che si vedrebbero privati di uno spazio che nel corso dell’inaugurazione fu sottolineato fosse un’area di svago per lo sport ed il tempo libero
“Se fondata,la notizia della demolizione dei campetti di calcetto, solo recentemente inaugurati nel quartiere di Sant’Eustachio (maggio 2015!), per far posto alla realizzazione di una Chiesa Evangelica, sarebbe clamorosa e degna di essere rappresentata su “Scherzi a Parte”.Lo scrive in una nota il consigliere comunale d’opposizione Roberto Celano
I ragazzi di Sant’Eustachio, quartiere particolarmente degradato ed abbandonato dalle Istituzioni, non possono essere privati di un “centro” di svago e di aggregazione sociale. Siamo solidali con la protesta dei residenti del rione continua Celano che, sgomenti, avrebbero assistito all’arrivo delle ruspe senza mai essere avvertiti delle “nuove” ed inopportune scelte amministrative.
Rilevante appare anche il danno economico derivante dalla demolizione di impianti appena realizzati per scelte “sopravvenute” appena qualche mese dopo l’inaugurazione degli stessi. Si tratta di un modus operandi evidentemente indegno di un’amministrazione seria, irrispettosa del pubblico denaro investito e delle aspettative dei giovani di un quartiere particolarmente difficile sotto l’aspetto sociale”.

Autore dell'articolo: Barbara Albero