TRENTA KM DI “SPADARE” SCOPERTE NEL CILENTO

Trenta chilometri di “spadare” davanti alle coste del Cilento: è il più grande sequestro di reti illegali mai avvenuto nella zona. Al centro dell’operazione, voluta dal capitano di vascello Gaetano Angora, comandante del compartimento marittimo di Salerno, e coordinata dal contrammiraglio Arturo Faraone, della Direzione Marittima della Campania, l’area compresa tra Palinuro e Sapri, fino alle coste della Calabria. Ad individuare le reti cosiddette “derivanti”, vietate dalla legge e destinate alla cattura di pesce pelagico quali tonni e pesce spada, gli uomini della Guardia Costiera diretti dal tenente di vascello del circondario marittimo di Palinuro Andrea Palma. Dopo la scoperta e il sequestro delle reti, alte 14 metri, sono stati liberati decine di esemplari di specie protette finiti in quella che era una vera e propria trappola mortale, tra i quali tonni, pesci spada e tartarughe. Sono in corso indagini per risalire ai pescatori che hanno piazzato le “spadare”. “Ho espresso il mio compiacimento alle capitanerie che hanno partecipato alla operazione – ha commentato il sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali Giuseppe Castiglione -. Saremo sempre più inflessibili verso questi pirati del mare, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie. E’ necessario difendere il nostro mare e sostenere una pesca sostenibile. Il pensiero va innanzitutto a quei pescatori che praticano una pesca “artigianale”, che dovrà essere sostenuta in tutti i modi”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa